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Caffè Letterario LA GALLERIA2002 - 2005

Abstract

Riqualificazione architettonica ed urbana di una parte del museo Mandralisca di Cefalù. Progetto e direzione dei lavori: Arch. Salvatore Curcio. Collaboratori: Arch. Matteo Franco, Arch. Antonio Minutella. Impianti: Giuseppe e Vincenzo Ferrara, Sebastiano Badami, Giuseppe Montagna. Committente: Galleria s.r.l. di Angelo Daino e Giuseppe Provenza. Appaltatore: Catanese Francesco impresario. Computi: Arch. Eva Cetrelli.

Restituire lo spazio architettonico celato e nel contempo dare un nuovo senso urbano al luogo utilizzandone i principi e gli elementi esistenti, sono state le motivazioni che hanno condotto, in modo naturale, il progetto ad inserirsi come tassello compiuto nel tessuto edilizio del centro storico di Cefalù. Fare pulizia e fare città nella città sono state le parole d’ordine durante la fase di ideazione progettuale e, per questo motivo, il rilievo dei locali interni, dell’esterno e la documentazione fotografica hanno avuto un ruolo significativo nell’identificare i rapporti proporzionali e la misura generale dell’intervento. Bisogna aggiungere a ciò il programma funzionale, particolare non di poco conto, che ha permesso di assecondare la naturale vocazione pubblica del luogo. Di conseguenza, il Caffè Letterario si propone come luogo multifunzionale che dà l’opportunità di ammirare un’esposizione d’arte, di fermarsi a bere un drink, di viaggiare su internet, di comprare un libro, di ascoltare musica dal vivo ed, infine, di consumare un piatto di alta cucina. Inoltre, l’amministrazione del Museo Mandralisca ha chiesto che fosse realizzata un’uscita di sicurezza su via 25 Novembre, una delle due vie che delimitano l’isolato, e l’opportunità di accedere al Caffè Letterario senza uscire dalle proprietà del Museo. Alla complessità funzionale che rende macchinoso lo svolgimento commerciale, il progetto si contrappone con soluzioni semplici, e, pertanto, individua due macro aree, una interna ed una esterna. L’esterno è stato concepito come lo spazio che accoglie le attività più importanti, quali le mostre d’arte ed il plateatico del ristorante. Il recinto murato che lo racchiude, nato dalla città per la città, al suo interno viene usato come parete espositiva, ed offre anche l’opportunità di fornire lo schienale a una seduta in marmo. Una cycas esistente, con l’aggiunta di un giovane ulivo, ha dato lo spunto per costruire una piccola zona verde. I materiali utilizzati appartengono alla tradizione locale: marmo grigio, acciottolato e cocciopesto. I locali interni che accolgono il bar, il book-shop, il punto internet ed i servizi, si presentano con un’immagine contemporanea. Nicchie retroilluminate, cristalli satinati, lampade colorate, mensole di legno laccate di nero, pavimento in marmo grigio lucidato, arredi di design, contribuiscono a trasmettere un’atmosfera del tutto contemporanea. All’esterno l’illuminazione è pensata per far risaltare, con luce radente, il pavimento di ciottoli così da creare vibrazioni mutevoli, mentre, la parete espositiva è stata attrezzata con spot regolabili, per illuminare le opere esposte. In conclusione, è opportuno soffermarsi sulla sezione trasversale generale, che da via 25 Novembre 1856 taglia il giardino ed i locali interni, fino alla via Mandralisca. Attraverso un portale esistente, recuperato come ingresso principale, da via 25 Novembre si accede all’interno del recinto dopo aver superato un gradino in pietra che fa da imposta al piano del plateatico. Camminando si ha, ad una quota superiore, il piano dell’ingresso di servizio al Museo Mandralisca e, ancora più in alto, il piano del giardinetto con l’ulivo e la cycas. Il piano interno è posto tre gradini più in basso rispetto a quello esterno e corrisponde all’incirca alla quota di via Mandralisca. Questi scarti verticali, o soglie, rafforzano l’idea di transito e di passaggio, portando all’attenzione del visitatore il concetto di luogo urbano passante, attraverso il quale è stato congegnato il progetto.
Foto: Santo Eduardo Di Miceli.