Abstract
Il progetto ha previsto il recupero architettonico di un'unità edilizia sita nel centro storico di Cefalù. Prima dei lavori lo stato dei luoghi si presentava in cattive condizioni estetiche, dovute alla mancata manutenzione ordinaria e straordinaria. I nuovi proprietari, che vivono in Francia, avevano l'esigenza di una casa per le vacanze a Cefalù e, dunque, hanno incaricato lo studio CURCIOarchitettura per il progetto e la direzione dei lavori.
Foto: Santo Eduardo Di MiceliFrancesco Gulinello
Il progetto come recupero dell’identità del luogo
Casa De Gaetani - Minutilla si può definire come un intervento di recupero architettonico, un recupero inteso non solo in senso fisico, materiale, ma anche delle relazioni, o meglio delle relazioni perdute.
Osservando le immagini che illustrano questo progetto non saremo certo stupiti dall’eccezione o dalla stravaganza delle sue forme. Non troveremo nessuna spettacolarità, nessuna affannosa ricerca di quelle immagini inconsuete che sempre più spesso colmano le pagine patinate delle riviste di architettura. Completamente assente è l’idea di una ricerca della dissonanza come fine, come condizione quasi imprescindibile, a garanzia di una presunta qualità delle cose.
Sempre più immersi in una sorta di rumore visivo, avvertiamo con urgenza crescente la necessità di recuperare una certa normalità, un rapporto più solido con la naturalità delle cose, capace di opporsi alle alterazioni che favoriscono esclusivamente le apparenze e di ricondurre il mestiere dell’architetto alla sua dimensione riflessiva, “artigianale”, a quel suo carattere lontano dalla spettacolarità e dalle stravaganze dettate dalla moda del momento. Tutto questo ci impone la rinuncia all’autorappresentazione, la disponibilità a lasciare che sia l’identità specifica di un luogo ad esprimersi con tutta la sua forza.
È proprio in questa logica che si colloca il progetto di Curcio, che affronta l’impegno del suo lavoro con estrema umiltà, con la cura e l’affezione dell’architetto artigiano.
Un progetto fatto di pochi e semplici elementi, ma denso di relazioni.
Il disegno della sezione è sufficiente a testimoniare questa ricchezza con esemplare eloquenza esprimendola con la capacità di sintesi che è propria dei buoni progetti. La sua sobrietà monocroma traccia infatti con evidenza la volontà di un programma progettuale perseguito con estrema lucidità: il recupero del rapporto tra lo spazio interno dell’abitazione, definito, e quello esterno dell’orizzonte marino.
In questo senso il dispositivo distributivo si dispiega attraverso una nitida successione di spazi, costruiti a partire da un lavoro di articolazione del limite definito dalle pareti longitudinali, trovando la sua naturale conclusione nella zona dedicata al riposo, dove il rituale della quotidianità si apre su un orizzonte infinito e ricco di promesse.
L’orizzonte di una terra che sa riservare, a chi ha il privilegio di abitarla, la fissità di un paesaggio che seduce.
Cesena 30 novembre 2008