Relazione con il contesto
Il luogo interessato dall’intervento, ubicato a sud-ovest del nucleo storico della città, alle pendici della Rocca, è uno spazio generato da una ferita inferta sul fianco della Rocca dall’estrazione della pietra. Cessata l’attività estrattiva la grande “cavea” formatasi e sconosciuta ai più, ha indotto l’Amministrazione a intravedere per il luogo una naturale collocazione di attività teatrali, musicali e di intrattenimento all’aperto, di cui la città è carente.
Questo luogo, mirabile poiché si rapporta con la maestosità della Rocca, con i suoi reperti archeologici come la chiesa di San Calogero, con scorci panoramici sul mare, è al tempo stesso un’area di confine, di passaggio, poiché è tangente all’unica via di accesso da est alla città, la SS 113, strada dalle valenze extraurbane ma, grazie alla repentina espansione della città a sud, oggi con una forte connotazione urbana.
Riflessioni
Poiché si ritiene che uno degli obiettivi primari per la risoluzione qualitativa di temi irrisolti nell’urbanistica cefaludese sia il riordino infrastrutturale della città con la sistemazione degli ingressi e delle soste delle auto e degli autobus turistici, questo progetto, può essere l’occasione per costruire, almeno in parte, un nuovo ordine e nuove gerarchie tra edificato, funzioni e natura e proporre una nuova centralità urbana, alla quale afferisca la nebulosa indistinta di case di nuova espansione, oltre che di riconoscimento collettivo.
Obiettivi generali
Queste iniziali riflessioni costituiscono il fulcro dello studio di progetto di questo teatro all’aperto. Gli indirizzi del bando guidano i ragionamenti progettuali, che hanno portato, tra pensamenti, proposte e sopralluoghi, alla composizione in architettura di un organismo che si possa costituire come centro fisico e simbolico della città e della sua nuova espansione, nel pieno rispetto delle particolari condizioni morfologiche e naturalistiche del sito.
Le ragioni che motivano la soluzione progettuale adottata nascono dalla sintesi di un percorso istruttorio fatto attraverso la lettura della morfologia del luogo, delle preesistenze e delle architetture della storia che, per similitudine tipologica e morfologica si sposano al tema da svolgere, e che hanno avuto un ruolo importante nella storia dell’architettura e dell’arte della nostra isola: i teatri greci e romani che si adagiano in luoghi paesaggisticamente strategici, unificando in armonia uomo e natura.
Principi ordinatori
I principi ordinatori, che hanno caratterizzato l’istruttoria del progetto sono riconducibili ai seguenti aspetti identificativi, analizzando l’area dal basso verso l’alto: la sosta, il percorso di ascesa al luogo, l’ingresso, la disposizione della cavea, la selezione della vista di ciò che è altro dalla scena.
Progetto
L’architettura dello spazio costruito si traduce: nell’adagiamento della cavea nella conca di rocce; nel grande fondale scenico al quale si appendono il volume dei servizi di scena e il palcoscenico; nell’articolazione degli spazi dell’accoglienza integrati all’archeologia dei forni della calcara; nei percorsi pedonali che si dipartono dalle pendici della Rocca fino a raggiungere la cavea; nei percorsi carrabili, connessi al tessuto urbano, che si rafforzano con la presenza di un parcheggio alla base degli accessi.